venerdì 18 ottobre 2013

Di bombe, isole e italia

Minnasan, gumennasai!
(scusatemi tutti!)
Purtroppo ieri sera mi sono abbioccato prima di scrivere qualcosa, vorrà dire che oggi sarà una doppia puntata...
Come vi dicevo siamo arrivati ad Hiroshima, una bellissima città dove i bambini non ci guardano più come se fossimo degli alieni, ma solo come dei banali stranieri. Questa città ha infatti molti più turisti stranieri rispetto alla zona del Kyushu, forse per via delle interessanti attrattive...
Ieri abbiamo difatti visitato il museo della bomba atomica, un'esperienza davvero forte, che ti costringe a pensare a quello che è successo più di mezzo secolo fa ad una città che aveva l'unica colpa di ospitare una base per lo smistamento delle truppe.
Una cosa che mi ha colpito è che il giorno dopo lo scoppio della bomba atomica che ha distrutto quasi qualunque cosa nell'arco di chilometri, i cittadini di Hiroshima sono riusciti a riattivare la corrente elettrica. Il giorno dopo. E dopo tre giorni avevano rimesso in funzione tre linee tranviarie. Tre giorni.
Lo spirito di questa gente è incrollabile, come le mura di uno dei pochi palazzi rimasti in piedi dopo lo scoppio della bomba (prima foto).

Alla sera abbiamo deciso di provare una specialità locale: l'okonomiyaki. Sì tratta di una specie di frittata su cui si pongono i vari ingredienti, anche se abbiamo scoperto che la versione locale è una piadina con sopra del cavolo, della pancetta, della soia, degli spaghetti ed eventualmente altri ingredienti, il tutto ricoperto con una frittata, salsa di soia e prezzemolo. Giuro, un piatto delizioso, preparato e servito su una piastra calda che funge da bancone del locale. Meritevole oltre ogni dire! (seconda foto)

Stamattina sveglia presto, rotta per l'isola di Miyajima: una piccola isola poco distante dal porto di Hiroshima e famosa per i suoi templi, i suoi toori (dei portali di accesso ai luoghi sacri) (terza foto) e i cervi che girano indisturbati per le strade, cercando di rubare il cibo dalle borse dei turisti...
L'isola è un luogo delizioso, solo che essendo uno dei luoghi più famosi del Giappone era zeppo di ragazzi in gita scolastica, dalle elementari alle superiori!
Acquistando i souvenir del caso, Vale ha tentato di intavolare un discorso in inglese con una commessa, peccato che la suddetta non capisse una mazza, come la maggior parte dei suoi conterranei, e questo ha scatenato le ire della mia dolce metà, che approfittando della scarsa comprensione dell'italiano da parte degli astanti, si è lanciata in un leggiadro tour di improperi. Veramente comica, vi assicuro!
Scesa la marea siamo riusciti ad avvicinarci al toori principale dell'isola, davvero suggestivo... (quarta foto)
La Vale ha avuto un incontro piuttosto vivace con un cervo, che credeva di trovare cibo nella sua borsa e ha ben pensato di leccarsela per bene. Peccato, niente cibo, solo foto (quinta foto).
Stasera ancora okonomiyaki, ma da una tizio piuttosto singolare che, scoperta la nostra origine, ha preso da un taccuino una serie di frasi in italiano tipo "sei bella, amore mio" e si è professato amante del cinema italiano, tanto da mettere in sottofondo la colonna sonora de "la strada", il suo film italiano preferito; poco dopo è partita una selezione di pezzi musicali italiani, e devo dirlo: se mi avessero detto che ad Hiroshima, 10000 km da casa, avrei sentito Volare di Modugno canticchiata da un giapponese non ci avrei mai creduto!! Serata piacevolissima, comunque, anche perché ho provato la Coca Cola alla vaniglia (sesta foto) ed è buonissima, come quasi tutto quello che abbiamo provato finora.
E bravo il Giappone!
Domani si parte per Kyoto, la città giapponese con più templi che anime, spero di riuscire a trovare una buona connessione wifi e farvi sapere altri favolosi dettagli della giornata.
Ora tutti a dormire,
Oyasumi nasai!
(buonanotte!)

1 commento:

  1. Il tuo racconto parla da sola. Provo un misto di eccitazione e invidia per la vostra esperienza. <3 <3

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